DA PARACADUTISTA A PARTIGIANO: LA STORIA DI ALESSANDRO TEAGNO

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Paracadutista in discesa

Alessandro Teagno nasce a Torino il 13 aprile del 1921. Residente in via Santa Chiara al civico n.62, consegue il diploma di scuola media inferiore e trova presto lavoro come impiegato. 

Ancora molto giovane si arruola volontario nell’arma aeronautica e nel 1939 frequenta la Scuola per allievi marconisti a Firenze. Viene trasferito nella Scuola specialisti arma aeronautica l’11 giugno 1940, un giorno dopo l’annuncio dell’entrata in guerra dell’Italia fascista. Aggregato al 15° stormo B.G. 2a ZAT, verrà promosso aviere scelto il 15 maggio 1941. Eppure Teagno non sembra essere l’esempio perfetto di militare votato a seguire rigidamente la disciplina: viene arrestato e detenuto nelle prigioni dell’Aeronautica per la prima volta nel giugno del 1941, con l’imputazione di furto a danno di altri militari; in seguito è denunciato due volte al Tribunale di guerra di Trieste e condannato a sette mesi di carcere militare. Tuttavia beneficerà della condizionale e, una volta tornato in libertà, verrà reinserito nei ranghi e nelle operazioni militari, nella fattispecie, alla compagnia Centro IIa ZAT a Savona.

Alla fine del mese di luglio del 1941 risulta di stanza presso l’aeroporto di Pola, in Croazia. Non si sa bene per quali motivi – che il suo fascicolo militare forse volutamente omette – ma tra l’agosto ed il novembre del 1941 Alessandro Teagno risulta rimosso dal suo grado, esonerato dalla carriera in seno all’Aeronautica e trasferito nella categoria “Governo” con il grado di aviere.

Successivamente, l’indomabile militare viene dichiarato prigioniero in seguito alle operazioni militari alleate che portano all’occupazione della Tunisia nel maggio 1943, con il grado di sottotenente paracadutista inquadrato nella Divisione Folgore.

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Probabilmente dichiaratosi disposto a collaborare attivamente al fianco degli alleati, viene selezionato per essere impiegato attivamente in operazioni militari. Dalla documentazione militare risulta infatti paracadutato in Tunisia per una non meglio definita “operazione bellica”, il 13 giugno del 1943 e, diverse fonti indicano che in seguito all’armistizio del settembre 1943, Teagno entra in contatto con elementi appartenenti all’organizzazione clandestina del Partito comunista italiano – PCI, attiva in Tunisia. Il giovane entra poi a far parte della missione alleata “Costa”, contesto in cui le sue competenze da radiotelegrafista risultano molto utili agli sforzi bellici americani. 

Nel settembre 1944 Alessandro Teagno risulta paracadutato con Alberto Sartori e Matteo De Bona nei pressi di Villafranca Sabauda, sempre in qualità di radiotelegrafista. L’esito della missione appare da subito compromesso poiché il gruppo viene catturato quasi immediatamente dai carabinieri e condotto prigioniero a Verona. Dopo una prima evasione andata a buon fine, Alessandro Teagno e Matteo De Bona sono nuovamente catturati dai tedeschi e trasferiti nel campo di Bolzano Gries, mentre Alberto Sartori riesce invece a raggiungere le formazioni partigiane. Una nuova evasione, il 5 novembre 1944, consente a Teagno ed al suo compagno di aderire alla Resistenza. Il giovane marconista entra a far parte della brigata SAP che opera nel 1° settore della città metropolitana di Torino – 6a Brigata Scalo – con il nome di battaglia di Luciano Lupi. Nel fondo per il riconoscimento delle qualifiche partigiane, il periodo passato nelle file della Resistenza da Teagno, viene compreso tra il 1 gennaio 1944 e la primavera del 1945. Arrestato in seguito ad una delazione da militi delle Brigate nere, nel febbraio del 1945, viene processato dal Tribunale speciale il 2 marzo e condannato alle pena di morte tramite fucilazione. Il giovane radiotelegrafista si congeda dai genitori con due lettere che firma con il nome di Nino, per non rivelare la sua vera identità e in una di queste si legge:

Carissimo papà, 
sono stato condannato alla pena di morte dal Tribunale Militare Straordinario. Non ti ho nociuto, ho fatto secondo i tuoi desideri.
Non mi serbare rancore. Ho avuto una fede diversa dalla tua, ecco tutto. E muoio tranquillo, sorridendo, con un ideale puro. 
(testo pubblicato nella banca dati “Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana”) 

Alessandro Teagno viene fucilato al poligono di Tiro del Martinetto, a Torino, il 3 marzo successivo insieme a Matteo De Bona.

Tra le campagne a cui ha preso parte nel corso della sua particolare guerra si segnalano anche le operazioni militari sul fronte greco-albanese e non meglio precisate azioni sul Mediterraneo, prima di essere inviato in Italia nel contesto della “Missione Costa” e aderire infine alla Resistenza. 

Le sue spoglie sono conservate nel Campo della gloria, all’interno del Cimitero monumentale di Torino.

Articolo a cura di Luca Zanotta

FONTI

Fonti d’archivio

Archivio di Stato di Torino, Distretto militare di Torino, Rubrica classe 1921, numero di matricola 20008, «Teagno Alessandro»

Bibliografia

Che il silenzio non sia silenzio: memoria civica dei caduti della Resistenza a Torino, nuova edizione, Museo diffuso della Resistenza, 2015

Sitografia

Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti, Banca dati del partigianato piemontese, Alessandro Teagno, scheda biografica pubblicata sul sito intranet.istoreto.it, consultato il 23/06/2024

Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti, Lapidi della città di Torino ai caduti per la liberazione, pubblicato sul sito intranet.istoreto.it, consultato il 23/06/2024

Episodio di Poligono di tiro del Martinetto, Torino, 03.03.1945, scheda pubblicata sul sito www.straginazifasciste.it, consultato il 25/06/2024.

Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, pubblicato sul sito www.ultimelettere.it, consultato il 25/06/2024

Archivi della Resistenza e del ‘900, Fotografia e profilo del caduto Alessandro Teagno, scheda pubblicata sul sito www.metarchivi.it, consultato il 23/06/2024

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